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L’operatore olistico del suono deve essere un musicista?

Da sempre l’uomo ha fra i suoi obiettivi quello di trovare risposte alle proprie domande.

Per questo, oggi vogliamo rispondere a una delle domande che le persone ci fanno più di frequente dal vivo, via mail e sui canali social: l’operatore olistico del suono deve essere un musicista?

 

Ottima domanda, perché spesso tendiamo a unificare il concetto di musicista come ‘persona che crea dei suoni’, quindi per logica, anche l’operatore olistico del suono dovrebbe essere un musicista.

Ma allora l’operatore olistico deve avere formazione in musica?

Non potrà mai essere suonoterapeuta, se non conosce le note, il solfeggio, gli accordi e in generale l’universo della musica?

E dovrebbe, così, rinunciare a potenziare il proprio lavoro come operatore olistico?

Seguici per scoprire la risposta.

Chi è l’operatore olistico del suono

L’operatore olistico del suono è una figura professionale che, attraverso l’utilizzo di particolari strumenti, aiuta le persone che chiedono il suo aiuto a raggiungere specifici obiettivi fisici, emozionali, psicologici e spirituali.

Ad esempio, l’operatore olistico del suono può aiutare a indurre il rilassamento nelle persone che soffrono di ansia o stress, può potenziare una lezione di yoga con particolari melodie o con tracce sonore.

L’operatore olistico può avvalersi dell’immenso potere del suono per favorire la meditazione e, con essa, supportare le persone a gestire meglio le emozioni negative (rabbia, tristezza, senso di solitudine, apatia…)

Molte persone pensano, purtroppo, che per diventare operatori olistici del suono serva essere musicisti, quindi avere perlomeno studiato musica, se non addirittura possedere una formazione specifica.

L’idea sembra essere piuttosto radicata, e alcuni ci hanno chiesto se per diventare operatori olistici del suono, fosse requisito essenziale aver frequentato l’accademia di musica o il conservatorio.

Questi dubbi portano frustrazione negli operatori olistici, e se anche tu svolgi questa professione o ti stai formando, potresti avere pensato che per usare la musica nelle tue lezioni, nelle tue pratiche, per potenziare i tuoi insegnamenti o rendere più incisive le tue pratiche di benessere…avresti dovuto impiegare anni di studio, di fatica sui libri e sugli strumenti.

E, scosso da questo pensiero, potresti avere scartato a priori l’idea di diventare suonoterapeuta oppure deciso di mollarla, pensando che diventare operatore olistico del suono fosse qualcosa di troppo impegnativo.

E se così non fosse?

Se l’operatore olistico non dovesse per forza essere un musicista?

Seguici nelle prossime righe, così vedremo insieme alcune nozioni fondamentali per portare la forza del suono nel tuo lavoro anche se NON sei un musicista.

La differenza fra suono e musica

Esiste una differenza fra suono e musica.

Per comprenderla appieno, possiamo chiedere aiuto al dizionario, dove:

SUONO suò|nos.m.2ª metà XIII sec; lat. sŏnu(m).

Vibrazione prodotta da un corpo in rapida e regolare oscillazione, che si propaga nell’aria o in altri mezzi elastici producendo una sensazione uditiva | sensazione acustica prodotta dalla voce umana, da strumenti musicali o da altre fonti sonore: suono acuto, basso, il suono di una sirena

Link al Nuovo De Mauro https://dizionario.internazionale.it/parola/suono

In questo caso parliamo di vibrazioni, che si propagano nell’aria fino a creare una sensazione uditiva.

Attenzione: tutti, quotidianamente, produciamo dei suoni.

Lo facciamo appena apriamo gli occhi al mattino, quando muoviamo le lenzuola e diamo origine a un fruscio.

Lo facciamo in ogni singolo gesto di ogni giorno, grazie ai movimenti del nostro corpo, con ogni sua singola parte.

E la musica?

MUSICA mù|ṣi|cas.f.av. 1294; dal lat. mūsĭca(m), sott. arte(m) “(arte) delle Muse”, dal gr. mousikḗ (tékhnē).

Arte di combinare insieme i suoni, prodotti da strumenti musicali o dalla voce umana, secondo determinate leggi e convenzioni https://dizionario.internazionale.it/parola/musica

Il suono è quindi parte della musica. La musica è composta da suoni.

Il suono è l’origine, la musica è l’insieme.

Ma allora qual è la differenza fra suonoterapia e musicoterapia?

La suonoterapia è la terapia del suono, ovvero la pratica di aiutare a guarire le persone attraverso l’uso di suoni.

E, come suggerisce la parola, la musicoterapia è la terapia (processo che serve alla guarigione) che avviene attraverso la musica.

Ancora una volta, nella suonoterapia ci concentriamo nei suoni, piuttosto che nella musica.

E questo ti aiuta a comprendere che per diventare operatore olistico del suono, non è necessario essere un musicista.

Detto questo, è importante ricordare che la suonoterapia si basa su un principio universale: ogni cosa è vibrazione.

Ogni singola cosa è composta da particelle infinitamente minuscole che vibrano tra di loro, cosa che avviene in ogni istante nel nostro corpo.

La suonoterapia si basa sul principio della risonanza, ovvero, quando un sistema fisico (il nostro corpo) viene stimolato con delle onde acustiche, esso vibra alla stessa frequenza del suono che è stato emesso.

Questa straordinaria possibilità permette al suonoteraputa di lavorare sul riequilibrio della persona, impiegando particolari strumenti di suonoterapia.

Quali strumenti vengono utilizzati in suonoterapia?

Gli strumenti utilizzati solitamente nella suonoterapia sono le campane tibetane, il diapason, il tank drum, i cimbali, il bastone della pioggia, il gong e molti altri.

Tutti questi strumenti sono affascinanti, ma hanno purtroppo una caratteristica comune: sono generalisti.

Viceversa, esiste uno strumento che ti permette di iniziare a comprendere e mettere in atto con i tuoi clienti una forma di suonoterapia vibrazionale iper-personalizzabile a 432 hertz e 528 hertz: il Monocorda.

Il Monocorda ti permette di praticare la suonoterapia vibrazionale per il riequilibrio, l’evoluzione personale e per aiutare le persone che chiedono il tuo aiuto a sciogliere i blocchi fisici, emotivi e psicologici che stanno limitando le loro vite.

Il tutto in modo iper-personale e unico, come lo sei tu.

Perché il Monocorda?

Il Monocorda è molto più di uno strumento, è un programma studiato per apprendere l’arte della suonoterapia vibrazionale e connettersi con gli altri. 

Si tratta di una creazione con 36 corde nella versione più grande o 26 in quella più piccola, che produce innumerevoli armonici.

Il suono prodotto dal Monocorda porta chi lo impiega e chi lo ascolta in una dimensione ‘altra’, aprendo le porte all’equilibrio originario (quello che riceviamo originariamente con l’avvento al mondo) e aiutando corpo e mente a calmarsi istantaneamente.

Le peculiarità del Monocorda sono molte, su tutte è bene ricordare la sua precisione, perché attraverso il suono puoi intervenire in modo specifico su un Chakra per riequilibrarlo.

Parliamo di precisione perché sarai tu stesso ad accordare lo strumento, in base all’obiettivo che desideri raggiungere con te stesso o con le persone che chiedono il tuo aiuto.

Se ad esempio sei un insegnante di yoga e vuoi potenziare le tue lezioni dedicate ai Chakra, il Monocorda ti aiuta a farlo, così come se sei un naturopata che sta svolgendo delle pratiche di benessere, dalla riflessologia il massaggio, concentrate su determinati Chakra.

Ancora, il Monocorda sfrutta appieno lo strumento di guarigione più potente che abbiamo a disposizione: il suono.

Perché come abbiamo visto qualche riga prima, la materia è energia e il modo più efficace per informarla di qualcosa è usare un mezzo che abbia la stessa natura, ovvero la stessa vibrazione energetica.

In questo modo, si crea un dialogo energetico e un interscambio favorevole alla risoluzione di problematiche fra le più diverse.

Perché ogni problema fisico, emotivo, spirituale e psicologico può nascere da sbilanciamenti energetici e il suono può ricreare e riportare l’equilibrio necessario e funzionale al benessere.

Perché preferire il Monocorda ad altri strumenti di suonoterapia?

Principalmente per tre motivi: il primo è che con un solo strumento puoi generare una quantità di suoni praticamente infinita, così come infinite sono le possibilità di usare i suoni per aiutare le persone che chiedono il tuo aiuto nello stare meglio.

La seconda è la versatilità, perché per ottenere un risultato perlomeno simile al Monocorda, dovresti avere con te innumerevoli campane tibetane, gong, diapason, tracce audio ecc.

Quando operi nel tuo studio o soprattutto in trasferta, portare con te così tanti strumenti può essere scomodo, senza contare che cambiarne continuamente l’uso può distrarti o risultare artificioso.

Con il Monocorda impieghi un unico potente strumento, che ha la caratteristica di essere personalissimo, perché realizzato con simboli, legni, misure e componenti unici, come lo sei tu.

Ora hai compreso che non serve una formazione in musica per poter praticare la suonoterapia e che quest’arte può potenziare immensamente la tua professione grazie a un unico strumento: il Monocorda.

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